La „Comunità della via delle Chiese di Stato e libere a Soletta“ (Wegeso) ha invitato anche quest'anno ad assistere un servizio divino ecumenico in occasione della giornata federale di ringraziamento, penitenza e preghiera nella chiesa riformata della città di Soletta. Sotto il tema: „Quo vadis? – Dove andiamo?“ circa 120 partecipanti si sono radunati per ricevere, dalle preghiere e dalla predica, nuovi impulsi dallo Spirito divino per la propria vita di fede, non solo, ma anche per mantenere il lavoro nelle comunità.
Il pastore Koen de Bruycker, quale ospitante, ha salutato i presenti e ha invitato la comunità a cantare l'inno iniziale prima che il sacerdote Carsten Knigge (CNA Soletta-Zuchwil) potesse effettuare la preghiera inziale. Egli ha sottolineato ciò che unisce la cristianità nel ringraziare e nel pregare. Poi, secondo la liturgia del servizio divino riformato, sono seguite due letture della Bibbia da parte di rappresentanti di due Chiese libere e altri contributi musicali. La pastora Tabea Glauser (Chiesa riformata Lüsslingen) esponendo parole di Gesù: „Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo“ (Matteo 5,13-16), ha rammentato ai presenti in maniera vivente come ognuno ha ricevuto il compito di Gesù di essere „sale“ e „luce“ per il mondo. Allo stesso tempo, essa ha rammentato che nessuno deve brillare da se stesso, ma che le forze per operare quale cristiano secondo il Vangelo di Gesù provengono da Dio e sono rinnovate dal suo Spirito.
Il servizio divino è terminato con diversi contributi di rappresentanti delle diverse comunità cristiane, il "Padre Nostro" parlato in comune, la benedizione finale "Che Dio protegga …" e l'inno finale: „Cercate dapprima il regno di Dio su questa terra“. L'orchestra da camera di Soletta ha conferito al servizio divino, con musica di Giuseppe Tartini, un tocco ulteriore di dignità e festività.
Dopo il servizio divino, i presenti hanno potuto dialogare intensamente e conoscersi durante un aperitivo. Una cosa è certa: nella casa di Dio ci sono molte dimore, pertanto tutti vivono sotto lo stesso tetto, sulle stesse fondamenta, entro le stesse pareti.